[tag]Torino[/tag] come [tag]Philadelphia[/tag]? Non ancora forse, ma sicuramente siamo sulla buona strada. Bando agli equivoci non parliamo di qualche tendenza musicale underground né di una nuova corrente artistica. Ma del fatto che sotto la Mole si sta prendendo molto seriamente l’ipotesi di cablare progressivamente la città con reti [tag]wireless[/tag], così come è già avvenuto nella metropoli statunitense.
Si è iniziato a febbraio con una ventina di locali del centro cittadino ("Webcafè & restaurants"). Il 23 maggio è arrivata una delibera ufficiale della Giunta (2006/2603/73), con cui si è approvato un progetto di massima per consentire l’accesso senza fili a Internet da quante più zone possibili. Il tutto grazie ad access point che verrebbero installati sui semafori o sui pali della luce. Proprio sull’esempio americano o, più banalmente, della cara e vecchia [tag]Roma[/tag], dove è stato già annunciata la copertura [tag]wi-fi[/tag] a fini turistici e culturali dei parchi cittadini.
A Torino, attraverso la società AEMNET (controllata da AEM), si ipotizza la messa a punto di una ventina di antenne nelle piazze del centro (come piazza San Carlo, piazza Castello, piazza Cavour e piazza Valdo Fusi), in aree come il borgo medioevale o il Castello del Valentino e in luoghi come il cortile del Maglio o la cascina Giaione. Ma una delle prime probabili soluzioni potrebbe interessare i 18 chilometri lungo cui si snoda la linea tramviaria 4. A tutto vantaggio non solo dei viaggiatori, ma anche dei negozi e delle abitazioni che si affacciano sui binari.
Una volta di più, insomma, Torino non sta mai ferma. Il che è un bene in generale, ma soprattutto quando i cantieri risultano essere virtuali e ipertecnologici.
Vaìa (io voto Sandra, fallo anche tu)
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