Premetto che non ho tempo per informarmi come si deve. Però ogni santo giorno da un po’ a questa parte apro Repubblica.it e leggo che la nazionale femminile di pallavolo ha vinto l’ennesima partita nella World Cup giapponese.
Per la precisione con l’ultima contro il Brasile sono otto. Contando che con otto vittoria consecutive il mondiale di calcio lo si sarebbe archiviato da un pezzo… ma quante ne devono vincere queste per farla finita una volta per tutte?
Nel dubbio le nostre eroine ci proveranno anche con Cuba e USA. Poi le fermeranno a fucilate… Forse.
Vaìa
Undici, essendo dodici le squadre presenti alla World Cup, ed essendoci un solo girone tutti contro tutti.
Che dire… risposta fulminea ed esaustiva. Grazie!
Battuta anche Cuba. E poi sono proprio a Nagoya! Aaahhh Nagoya…. è anche gemellata con Torino.
Questa è la dimostrazione che per farsi notare le donne devono fare il triplo di quello che fanno gli uomini.
Voglio dire, agli ultimi mondiali di calcio la nazionale italiana maschile non è che abbia fatto chissà quali meraviglie: è passata per un pelo e poi ha fatto il colpaccio – meritato, per carità! – alla fine.
Per gli sport femminili invece è sempre così: tripletta di medaglie alla scherma, filotto di partite vinte nella pallavolo e allora, solo allora, le “ragazze” italiane vengono considerate.
Dillo a me. Ho sempre pensato agli sport femminili come dei simpatici hobby! Per non parlare delle discipline miste, puri e semplici divertissement da gentiluomini…