Ogni anno si organizzano numerosi circhi per ciclisti dopati. Francia e Italia in testa.
Ogni anno si iniziano campionati di calcio dove possono e devono vincere (a turno, quando va bene) sempre le stesse 2 o 3 squadre. Fra una telefonata e l’altra, quando serve.
Ogni quattro anni tutto il mondo si mette a guardare campionati di calcio pieni di atleti che fanno uso di qualsiasi sostanza lecita (e non, a volte) per reggere lo stress delle gare e rendere al meglio in una manciata di giorni.
Sempre ogni quattro anni vengono esaltati i valori olimpici in carrozzoni ambulanti, che di olimpico ormai più solo il nome. Ma soltanto perché lo sponsor ancora non se l’è comprato.
E tutto questo lo chiamiamo sport.
Poi un ragazzo senza gambe (ripeto: SENZA GAMBE!) trova il modo di correre (ripeto: CORRERE, SENZA GAMBE!) quasi al livello di chi le gambe ce le ha e chiede di partecipare alle Olimpiadi.
E cosa succede? Invece di dargli il benvenuto e dirgli “Cazzo! Ma certo! Ma stiamo scherzando? Vieni!”, pigliano ‘ste due protesi stupende e miracolose e le analizzano manco fossero flaconi di eritropoietina.
Poi, quando si sono resi ben bene ridicoli, ci dicono che “no”, purtroppo le protesi lo avvantaggiano: «Pistorius è avvantaggiato, gli serve meno ossigeno, consuma meno e le sue gambe artificiali lo aiutano».
Quindi, riassumiamo. Doping: non si dovrebbe, ma tant’è. Corruzione, telefonate, diritti tv squilibrati: non si dovrebbero, ma tant’è. Sponsor che si comprano pure la mamma di De Coubertin: non si dovrebbe ma tant’è…
Uomini senza gambe che vogliono correre le Olimpiadi per urlare la propria normalità: non si deve e non si farà. Per quello ci sono le gare paralimpiche, quelle che racchiudono tutti i problemi della gente, ben ben separati dagli altri, e fanno dire “Ma che bravi!” a chi quei problemi non ce li ha.
Qui non si tratta di paura di perdere. Qui si tratta di paura di creare un precedente. Del terrore di confrontarsi con la diversità delle persone. Di rovinare l’immagine del bello zoo organizzato con le scimmiette ammaestrate.
Complimenti, davvero. Saranno contenti anche gli organizzatori cinesi. Non bastavano i dissidenti e l’inquinamento, ci mancavano solo gli handicappati molesti a rompere i maroni.
Vaìa
Sul doping hai ragione, ma non mescoliamo i problemi.
Non facciamo prendere dalla compassione per questo bravo ragazzo: per me è giusto che non partecipi alle Olimpiadi perche’ ci deve esere un limite preciso.
Se anche solo una persona ha il sospetto che possa essere avvantaggiato, ammetterlo alle olimpiadi vuol dire incentivare i vari atleti a farsi tagliare le gambe o altro per migliorare le loro prestazioni.
Sai benissimo quanta gente e’ disponibile a prendere farmaci e danneggiarsi la salute per migliorare le proprie prestazioni: e’ sbagliato e vanno combattuti.
Così come vanno squalificati gli atleti che loro malgrado hanno subito gravi traumi senza falsi pietismi.
@tristano, il tuo commento fila… ma sul “farsi tagliare le gambe” non so perché mi sono innervosito.
Gomma sono con te. Ma nel carrozzone dello sport (in cui metto anche la puttanata di sport non sport come automobilismo e motociclismo) non c’è posto per l’uomo che corre.
“Non facciamo prendere dalla compassione per questo bravo ragazzo: per me è giusto che non partecipi alle Olimpiadi perche’ ci deve esere un limite preciso.”
Veramente per me non si tratta di compassione. Quanto di ammirazione e rispetto. Io poi sono molto tollerante quando si parla di limiti. E qua di limiti precisi non ne vedo. Limite per cosa? Per la tecnologia? Se accettiamo che gli atleti abbiano sale mediche degne della NASA (vedi il famoso Milan Lab, mi pare si chiami) per curare ogni problemino e intrugli energetici “legali” per migliorarsi, perché uno non dovrebbe usare la tecnologia anche per correre, se non ha più le gambe? Forse perché si tratta di un aiuto visibile agli occhi di tutti?
“Se anche solo una persona ha il sospetto che possa essere avvantaggiato, ammetterlo alle olimpiadi vuol dire incentivare i vari atleti a farsi tagliare le gambe o altro per migliorare le loro prestazioni.”
Beh… qua non sono d’accordo. Mi pare francamente eccessivo. A parte il fatto che li si scoprirebbe piuttosto in fretta, mi pare. Pensa se all’improvviso perdessero tutti le gambe in strani incidenti… A quel punto gli atleti con le gambe non potrebbero più correre! Sarebbero loro i diversi…