Libertà di intelligenza


La vignetta incriminata

In Italia non è in atto un attacco alla libertà di stampa. E nemmeno un attacco alla satira. O meglio, non solo.

Nel nostro povero paese è in atto una guerra all’intelligenza. Un’offensiva senza precedenti contro chi si pone di fronte ai fatti con spirito realmente critico. Contro chi cerca di capire. Contro chi non elogia a priori perché c’è un’emergenza, ma anche nell’emergenza cerca la verità.

Contro chi di fronte al terremoto dell’Abruzzo non santifica Bertolaso, ma si chiede come mai viviamo in un paese dove si costruisce il cemento con la sabbia del mare, dove le case crollano a migliaia per un sisma tutto sommato non geologicamente catastrofico, dove si costruisce sulle zone sismiche in modo totalmente inadeguato.

Un paese dall’edilizia mai a norma, dove il governo fino a venti giorni fa pensava di poter rilanciare l’economia liberalizzando il settore edilizio e permettendo di aumentare gli edifici del 20% (le “cubature”) presentando una semplice autocertificazione del responsabile dei lavori: “Va tutto bene, siamo in regola. Tranquilli!”. E via col cemento. Sulle coste. Nei centri storici. Nelle aree sismiche. Roba che se non intervenivano a gamba tesa le regioni c’era solo da fare il conto alla rovescia prima del prossimo terremoto.

Un paese come questo dovrebbe essere grato a Vauro. Non censurarlo. Ma noi siamo l’Italia. Siamo solo capaci di piangere, proprio come i coccodrilli, dopo esserci scavati la fossa da soli.

Vaìa

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