Se sei fortunato, nella tua vita hai un amico che ti starà sempre vicino. Non importa quel che accade. Una persona che possono passare anche mesi, ma che quando la rivedi sembra che tu l’abbia salutata la sera prima, dopo un’infinità di sigarette e litri di birra e San Simone.
Io sono molto fortunato. Di amici così ne ho quattro.
C’è Andy, il fratello di una vita. Sempre accanto, da bambini, da adolescenti, da uomini e da padri. Una garanzia assoluta. Basta un cenno e ci ritroviamo. Sempre affacciati sui nostri balconi di via Domodossola, con la collezione di playmobil sul mobile in ingresso e troppi Atlantic a guerreggiare su torri di “Topolino”.
C’è Max, che sembra cinico e baro e incazzoso. Ma che è una pasta d’uomo. Generoso e scriteriato come sanno essere solo le persone vere. Con idee chiaramente confuse, ma con una passione che non si riesce a contenere negli schemi di una vita fatta solo di doveri o in un lavoro fatto solo di gerarchie.
C’è Pino. Il mio amico attore. Il nostro Nicola Scheggia. Compagno di vita da una vita intera. Capace di sparire per un tempo indefinito e di riapparire con la faccia di chi ti chiede: “Beh? Che c’è da guardare, sono qua”. Un maestro assoluto nell’arte del reinventarsi e del non prendere mai nulla troppo sul serio.
C’è Gianluca, per molti versi il mio alter ego. Un carbone ardente sotto un bonario strato di cenere, forse il più saggio di noi. Mi dice sempre che sono una roccia, quindi lo posso considerare anche un illuso ottimo motivatore personale. Di certo un ottimo ascoltatore, capace di leggere fra le righe come pochi.
Ecco ragazzi. Sarò forse un po’ troppo sentimentale. Ma sono felice di poter contare su di voi, “unici punti fermi di un mondo in costante mutamento”, volendo citare Holmes quando parlava del suo fidato Watson. Perché fra dieci, venti o trent’anni (non vi toccate, per favore) so che saremo ancora qua a sentire le ultime novità, a indignarci del governo, a scambiarci i malanni e a raccontarci la vita così come viene, senza la pretesa di saperla o poterla governare più di tanto.
Come i vecchietti di Aldo, Giovanni e Giacomo. Sordi e un po’ rimbambiti, sempre a punzecchiarsi e a farsi i dispetti fra un bicchiere e un mozzicone. Ma sembre vivi dentro, in cerca della battuta perfetta. Sempre con il senso del limite e del ridicolo ben affinato. Sempre fuori dagli schemi.
E vaffanculo a chi non lo capisce.
Vaìa
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condivido in pieno, gli amici sono il vero punto fermo…
Sempre.
tutto vero. io di amici così ne ho tre. li vedo mai, ma siamo uniti, tant’è che ormai siamo diventati anche un po’ finocchi.
P.S.: credo però che holmes parlasse di centimetri e non di anni…
Love