Swhatzenstov


- “Non farci caso. Sono fatta così”. Dice…
– Sì, come no…
– “Mi spiace per questo fraintentimento”, dice…
– Certo…
– Poi mi fa: “ma anche tu scusa, vorrai mica una storia seria subito…”
– Beh… Ha ragione
– “… dopo soli quattro appuntamenti?”
– Ah! Già quattro?
– Eh… E intanto, io: paga il ristorante, il cinema (due volte), la pizza, l’aperitivino (tre volte), le rose di quei cazzo di venditori di fiori che appena ti siedi con una ti martellano le balle… e perfino la sveglietta di Hallo Kitty!
– Ah…
– Gli dico: “ti piace la sveglietta di Hallo Kitty?” E lei, la maiala: “sì mi piace tanto come hai fatto a capirlo?”
– La sveglietta?
– La sveglietta, la sveglietta. Ti vendono di tutto ‘sti cingalesi. Hai provato a sederti in un dehor? Magari con una, metti pure con un cesso di donna che manco la toccheresti con la canna da pesca… 2 minuti di orologio… due! e…
– E?
– E inizia la processione: rose, collanine, cerchietti per i capelli e pure le svegliettine di Hallo Kitty. Che poi se non compri un cazzo fai pure la figura del pezzente. Tanto il cinema costa poco, no? L’aperitivo te lo regalano… Il ristorante è in offerta… Tanto sempre io pago!
– Dai, adesso non fare il pezzente! Chi vuoi che paghi, la donna?
– E no! Io, figurati. Però quattro volte siamo usciti, quattro!
– Bene, no?
– Non le ho mai fatto tirar fuori un euro. Che poi uno dice, dai che almeno si scopa. Non la prima, magari nemmeno la seconda. Ma la terza cazzo, la terza sì.
– E invece?
– Invece niente. Nada. Zero. Un bacetto sulla guancia a motore acceso e due paroline gentili…
– Fammi indovinare: “Mi sono divertita, sei proprio una cara persona, molto simpatica…”
– Ecco, Bravo! Proprio così. Capitato anche a te?
– Eh! A chi non è successo?
– Poi mi richiama… Mi manda uno di quegli sms tutto faccette con su scritto “Ci vediamo? Sono stata così bene”. E tu che pensi, eh? Che pensi?
– Che penso? Penso che si va a botta sicura…
– Eeeeeehhhhhhh, infatti.
– Beh, chiaro. Quarto appuntamento, ti cerca lei…
– Chiaro no? E invece no! Si paga l’aperitivo, il cinema, il panino dal trucido che all’una di notte fa tanto alternativo… e basta!
– Vabbè, ma allora!
– Ma allora vaffanculo, no?
– Beh, sì. Vaffanculo.
– Ma infatti gliel’ho detto.
– Glielo hai detto? Cioè… gli hai proprio detto: “ma allora vaffanculo”?
– Più o meno. Ho cercato di baciarla sotto casa sua, sempre a motore acceso, che non si sa mai. Mi son detto: male che vada si scosta e mi dà uno schiaffo.
– Ma infatti. Hai fatto bene… E lei?
– Si è scostata. E mi ha dato un buffetto…
– Ah…
– Allora gliel’ho detto.
– Cosa, esattamente.
– Che dopo quattro appuntamenti mi aspettavo che ci fosse dell’attrazione…
– Certo, dell’attrazione, si capisce…
– Che pensavo che lei fosse interessata… Voglio dire, dopo quattro appuntamenti in solitaria noi due…
– Giusto!
– Insomma… le ho fatto capire che non sono quel tipo di uomo che si fa prendere in giro. Che poi manco c’ho i soldi per farmi prendere in giro a lungo, ma questa è un’altra storia, mica gliel’ho detto!
– Meglio… Per la povertà hanno un fiuto bestiale…
– E allora se ne esce con sta storia del sono fatta così, sono complicata, è che ho molti interessi in giro, e non so ancora cosa voglio…. non so se sono pronta per una storia vera… non pensavo che tu la volessi…
– Dio, che palle! Ma quanti anni ha questa?
– 39
– 39… e ancora rompe i coglioni!?
– Eh… Comunque io non volevo una storia. Mi bastava anche meno, che so… Un bacio, la promessa di un amore possibile, la speranza…
– Una pomp…
– Minchia come sei! Eddai!
– Dimmi di no!
– Ma sì, che c’entra. Non che l’avrei rifiutata… Però , messa così… io ci sono rimasto male.
– E allora?
– Allora non la vedo più, vaffanculo!
– Fai bene.
– Vaffanculo. Son dieci giorni che non la sento e se mi chiama sai che le dico?
– Cosa?
– Le dico vaffanculo! Cos’è hai capito cosa vuoi dalla vita? Beh, io no. Vaffanculo.
– Bravo. Tanto è pieno il mondo di donne così…
– Ma infatti… E poi guarda… Io non…

(squillo di cellulare)

– O cazzo, è lei.
– Bene, diglielo allora.
– Ok, Ok. Glielo dico. Minchia duro, massiccio e incazzato. Pronto! Ah sei tu? Non avevo riconosciuto il numero…
– …
– No, io… perché?
– …
– Ma no, ho avuto un periodo pieno…
– …
– Ma no, ti dico… Non hai fatto nulla. Che c’entra…
– …
– Dai non dire così…
– …
– Dimmi… dimmi…
– …
– mmmmmmmm
– …
– Sì, ok. Ci può stare. Quando?
– …
– A che ora?
– …
– No, no, figurati. Adoro quel regista, lo sottotitolano sempre bene… E poi se piace a te…
– …
– Ok… Ciao…
– …
– Sì, sì stasera. No, non ho impegni, tranquilla. Ciao!

– Era lei!
– Ma va? E che succede stasera?
– Ecco…
– Intendo, che succede QUESTA sera?
– Questa sera c’è Shwatzenstov!
– Chi?
– Shwatzenstov… il grande regista bulgaro… sai quello del piano sequenza di 24 minuti sul panorama della campagna bruciata dalla guerra? Al Massimo c’è una retrospettiva che…
– Abbiamo il torneo di calcetto! Stasera dobbiamo giocare!
– Cazzo, il torneo!
– Sei il portiere!
– Ho capito, ma ci tiene tanto aquella rassegna… Sai che ha visto tutti i suoi film?
– No, non sapevo.
– Che fate… fate i turni?
– Dove…?
– In porta, dico… Fate i turni?
– Facciamo i turni? per forza che facciamo i turni!
– Oh, ma guarda che se non me la dà manco stavolta, mi incazzo sul serio, eh!
– Sì, sì, certo…
– Anzi, capace che se non sento la giusta atmosfera alle nove son là che mi cambio!
– Ti vedo già…
– Dai, scappo che ho solo tempo per una doccia… Ma guarda te lo garantisco… Se riesco passo da casa e ti do i guanti, ok?

Vaìa

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One thought on “Swhatzenstov

  1. Sarà per il mio estremo cinismo ma risponderei così:
    – sito web tipo escort forum o affini
    – scelgo io chi più mi aggrada
    – telefonata
    – concordo appuntamento
    – ok si ciula
    – ciao è stato bello alla prossima che non ci sarai mai
    costo totale 100/150 euro perdita di tempo Zero
    scazzi seguenti e false promesse/illusioni Zero
    soddisfazione variabile dall’80% al 100%

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