Il Pirellone di Gianduia



«Il [tag]grattacielo[/tag] di cristallo immaginato da [tag]Fuksas[/tag] – ha spiegato Bresso – potrebbe diventare per il Piemonte ciò che il Pirellone è per la Lombardia». (Da Repubblica Torino, 21 marzo 2006, pag. 1).

Bene, avremo un [tag]Pirellone[/tag] anche noi. Deliberato dalla Giunta Ghigo e riesumato da quella Bresso. Come dire, una decisione bipartisan per spendere soldi (pubblici presumo) che potrebbero andare altrove. Quanto? Sempre l’articolo parla di 100 milioni di euro nella prima versione, che avrebbe dovuto sorgere nell’area della Spina 3.

Adesso il Pirellone si sposterà verso il [tag]Lingotto[/tag], dove sorgeva [tag]Fiat Avio[/tag]. Con tutte le riprogettazioni del caso. «La somma – si legge ancora – è infatti destinata a crescere per ciò che riguarda progetto e costruzione, visto che si prevede un palazzo più capiente».

E’ vero che la Regione spende oggi 20 milioni di euro in affitti e che potrebbe dismettere palazzi in centro che oggi sono utilizzati per uffici. Però… non so, mi resta un retrogusto sgradevole, come qualcosa che ha a che vedere con un sogno megalomane. Saranno le troppe Olimpiadi, che un po’ di teste devono averle montate. Ma preferirei altre soluzioni. E soprattutto progetti meno faraonici rispetto a grattacieli tutti di vetro.

Siamo comunque ancora e sempre in un momento difficile. Magari predicare un po’ di austerity non farebbe male. O volare un po’ più basso… che non necessariamente significa essere incapaci di sognare e di reinventarsi un futuro. Rompendo di netto, aggiungo, con quanto stabilito dalla Giunta precedente, che per altro aveva acquistato i terreni della Spina 3 attraverso, si legge, «una transazione che è oggi oggetto di indagini dalla Procura».

Non voglio fare il conservatore a tutti i costi. Ma pretendo dalla mia parte politica un po’ più di senso pratico (e del limite). Il Pirellone invece mi pare tanto l’equivalente edilizio del senso di frustrazione che spinge chi ce l’ha piccolo a comprarsi un Suv per sentirsi veramente maschio. Anche se abita in via Barbaroux (per i non torinesi tipica via del centro larga 2 mt o poco più). Ora, da Ghigo o da Formigoni posso anche aspettarmelo. Ma da Mercedes un po’ mi inquieta…

Vaìa

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3 thoughts on “Il Pirellone di Gianduia

  1. meglio crescere in “verticale” che infestare la città di uffici, assessorati, ufficietti, dipartimenti, sezioni… ovumque c’è un logo della Regione!!!
    Cmq era meglio vicino a casa mia… Valorizzava l’appartamento appena comprato!! (egoismo da padroncino)

  2. sono uno studente di architettura al politecnico di Torino e con mio grande rammarico riscontro come sia ancora presente nella mentalità italiana un’ arretratezza ed una rigidità nei confronti del progresso architettonico.
    La nostra città potrebbe rinascere anche grazie ad architetture contemporanee capaci di attrarre pubblico dall’ estero come nei casi di Valencia, Berlino ecc…
    Spero che la burocrazia pubblica e le iniziatie di alcuni contrari non fermino due grandi occasioni come i grattacieli di R.Piano e M. Fuksas.

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