I ragazzi del [tag]Toro[/tag] ieri sera ci hanno regalato una gioia immensa, unica, fantastica. Al termine di un campionato oscenamente lungo e di 120 minuti di calcio fatto di cuore, muscoli e sudore.
Una prova di coraggio e sentimento da poesia del calcio e dei calci. L’ennesima che mi spinge questa sera a tifare per chi ancora vive il mondiale come un sogno e non come un business. Per chi ha il coraggio dei propri desideri e non per chi se li è già giocati con una telefonata o con una scommessa per interposta persona. Per chi riesce a considerare ancora una squadra come un’opportunità e un punto di arrivo e non soltanto come un trampolino verso nuovi soldi e nuovi colori.
Perché quando ci si riempie la bocca di parole come "sogno", "dolore" e "orgoglio" (pregasi leggere una qualsiasi intervista azzurra di questi giorni) l’amore vero per una nazione e per un’idea lo si dimostra di più sperando nella sua sconfitta che in una vittoria di plastica senza gusto né sapore.
Vaìa
Ole!!!!