Vigilie, vigilie, vigilie


Eccomi qua, alla vigilia di un po’ di cose.

Innanzitutto dei miei 34 anni. Domani supero ufficialmente il record di Jesus Christ Superstar e mi piazzo in buona posizione per proseguire verso la mezza età. Tempo di bilanci? Tempo di riflessioni? Di malinconie? Nel dubbio mi sono massacrato le diottrie a Pro Evolution Soccer 5… Peccato la sconfitta a Liverpool in Champions. Però il primo posto in liga non me lo toglie nessuno. E al diavolo i pensieri infausti.

Ma soprattutto sono alla vigilia di cambiamenti belli importanti. Belli tosti. Di vita? Di lavoro? Perdonate ma al momento non me la sento di fare anticipazioni. Vi dico solo che sono radicali e, come se non bastasse, affascinanti e stimolanti. Alcune persone (lui e lui) li conoscono già e mi stanno dando una mano. Altre le conosceranno a breve e ne saranno sia felici che stupite. Francamente non vedo l’ora. Sia per le belle che per le brutte reazioni.

Nel frattempo, alla vigilia di un mega pranzo con “famiglia-allargata-simil-svedese-alla-matriciana” (mamma e babbo, rispettivi secondi consorti, fratello con moglie) mi serve un consiglio. Me la gioco a viso aperto con il Manchester e scendo in campo con il mio classico 3-4-3 (punte Messi, Eto’o, Ronaldinho) o mi barrico un po’ di più a centrocampo, magari con Deco centrale e Riquelme a destra?

Perché va bene crescere e cambiare… Maturare e bla bla bla… Ma se perdo anche all’Old Trafford la qualificazione è proprio a rischio!

Vaìa

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6 thoughts on “Vigilie, vigilie, vigilie

  1. si scende in campo per imporre il proprio gioco, questa è l’unica tattica. 3-4-3 con Eto’o e Messi che partono da dietro e Ronadinho a fare il centro boa per creare spazio per gli inserimenti. e complimenti per la Viola.

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