Appunti per una campagna di comunicazione clerico-fascista


Visto che ormai ci siamo, mi riferisco al tentativo quasi riuscito di colpo di stato clerico-fascista in atto nel nostro Paese, mi propongo seriamente per un posto nel futuro Ministero della Santa Comunicazione e Inquisizione, con una proposta di pubblicità regresso che spero verrà tenuta in seria considerazione.

Premessa
Come sappiamo è ormai ovvio che la chiesa sta cercando di diventare una forza politica a tutti gli effetti, non bastandole più quella sorta di "leggera" influenza indiretta sui nostri baciapile dei vari schieramenti. Per questo ha chiaramente pagato il buon Mastella per far cadere la baracca ("Siamo nel mirino perché cattolici") e permettere il ritorno del quasi ottuagenario nano di arcore (tutte le minuscole sono volute).

Allora io mi porto avanti col lavoro e salto con largo anticipo sul carro di vincitori. Quando tutto sarà finito e saremo ufficialmente un’enclave semi-repubblicana dello stato del vaticano, ci sarà bisogno di fare molta pubblicità per far capire ai tutti i fissati col laicismo quanto saremo felici di cantare le lodi del signore per ogni sciagura ci verrà imposta. Noi dovremo amare le nostre sciagure, come Winston Smith (questo, non il nostro amico) amava il Grande Fratello (questo, non quello della Marcuzzi. Se non capite queste sottigliezze letterarie, evitate di leggere ancora. Siete già pronti).

Campagna 1 – Molti figli molto onore
Call center. Una donna vestita con una polo gialla, un paio di cuffiette sulle orecchie, guarda fisso in camera con un sorriso che le illumina gli occhi e il cuore. Un leggero alone contorna la sua figura.

Voce fuori campo: "Quando mi hanno detto che ero incinta sono caduta dalle nuvole. Avevo appena ottenuto il decimo rinnovo del contratto e non sapevo dove sbattere la testa. Sono sola e con quello che guadagno non riesco nemmeno ad arrivare alla terza settimana del mese. Come farò con un bambino?, mi dicevo. Ma non avevo pensato al signore e alla sua infinita grazia".

Panoramica dell’ufficio. Immagini della donna col pancione che se ne va, sempre sorridendo, portando via le sue poche cose e liberando la scrivania per una nuova arrivata. Una irregolare curda pronta a lavorare gratis per due mesi, in cambio di un pasto. Voce fuori campo: "Ma adesso sono felice. Sono stata invitata a lavorare fino al nono mese, pena la giusta denuncia al Ministero del Lavoro Gratuito, e il padrone di casa mi ha sbattuto fuori perché sa già che non avrei potuto più permettermi l’affitto. Ma con l’aiuto del signore posso fare tanto. E l’argine del fiume, in fondo, non è così brutto come nuova casa".

Pay-off: "In Italia l’aborto è reato. Il signore è l’unica certezza – Campagna per una gravidanza inconsapevole. Conclave dei ministri"

Campagna 2 – Le malattie genetiche sono un dono
Ospedale privato. Interno giorno. Una coppia con sguardo sognante guarda teneramente verso alcuni lettini, dove sono sotto osservazione quattro splendidi bimbi biondi. L’intero ambiente è bianco e rilassante. I fanciullini sgranano verso la telecamera occhioni azzurri e sorridono.

Voce di donna fuori campo: "Io e Mario non potevamo avere figli. E certo non volevamo dare i nostri soldi a una nazione atea e straniera per rimediare a questo nostro errore. Se il signore voleva così eravamo pronti ad accettarlo. Poi però abbiamo scoperto che con un permesso vaticano potevamo procedere con l’inseminazione artificiale e con l’impianto obbligatorio di tutti gli embrioni disponibili".

Voce di uomo fuori campo: "Certo. Portare a termine una gravidanza con sei bambini è stata dura. Anche perché non sapevamo quanti si sarebbero ammalati della grave forma di b-talassemia major che dio nella sua infinita bontà mi ha dotato. Ma se dio ha voluto salvarci con la sua vita noi non potevamo essere da meno. Adesso Katia e Michelino stanno bene. Loro – inquadratura sui lettini – un po’ meno e anche se ce la faranno la loro vita sarà un via vai dagli ospedali per trasfusioni continue. Ma qua le suorine sono tanto gentili e a modo. Ci sentiamo già come in chiesa. A casa, insomma".

Pay-off: "In Italia la ricerca sugli embrioni è reato. Il signore è l’unica certezza – Campagna per una crocefissione quotidiana. Conclave dei ministri"

Campagna 3 – La tua vita è del signore
Va in onda il fimato con cui Piergiorgio Welby accompagnava la lettera aperta al Presidente della Repubblica per esercitare al suo diritto di scegliere quando morire. Solo che il testo scritto non è quello. In sovrimpressione passano poche, sintetiche frasi. A leggerle sembra quasi che Piergiorgio sorrida. Quasi.

"Caro Presidente Bagnasco. Sono morto e questo lei già lo sa. Ma il signore mi ha dato la possibilità di scriverle di nuovo per dirle quanto mi sbagliassi. Adesso, mentre i demoni mi pungolano in un eterno tormento di fiamme e acciaio fuso, mi rendo conto del mio peccato.
Ah! Potessi tornare indietro. Come non sprecherei le mie giornate a pensare alla morte. Quante volte avrei potuto bearmi del volo di una mosca o del suono del respiratore artificiale e rendere grazie a dio. Invece che incaponirmi con questi… comunisti e radicali (che il signore mi perdoni) a invocare un diritto che non mi spettava.
Santo Presidente! Non chiedo la grazia per il mio reato. Le chiedo solo di raccontare la mia storia a tutti e di divulgare questa missiva. La vita è meravigliosa! Bisogna goderne perché è un dono di dio. E niente più. Adesso la lascio, Papè Satàn mi aspetta col forcone. Sempre devotamente suo, P.G. Welby"

Pay-off: "In Italia non provateci nemmeno a parlare di eutanasia. Il signore è l’unica certezza – Campagna per una vita come dio comanda. Conclave dei ministri"

Vaìa

 

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